Buoni Pasto 2025: Tutto Quello che Devi Sapere su Regole, Vantaggi e Novità

Nel 2025 i buoni pasto si confermano uno degli strumenti più utilizzati nel welfare aziendale italiano. Oltre a rappresentare un vantaggio per i lavoratori, sono anche una leva fiscale interessante per le imprese. Ma cosa dice la normativa aggiornata? E quali novità sono entrate in vigore? In questo articolo facciamo chiarezza su tutto quello che c’è da sapere.


Cosa sono i buoni pasto?

I buoni pasto sono titoli di legittimazione utilizzabili per acquistare pasti pronti o generi alimentari. Possono essere emessi in formato cartaceo o elettronico e non sono convertibili in denaro. Sono destinati esclusivamente al lavoratore e possono essere utilizzati nei giorni di lavoro presso esercizi convenzionati.

Dal punto di vista normativo, i buoni pasto sono regolati dall’art. 51, comma 2, lettera c del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).


Esenzione fiscale e previdenziale: le soglie 2025

Anche per il 2025 sono confermate le due soglie fiscali che distinguono i buoni cartacei da quelli elettronici:

  • Fino a 4 euro al giorno per i buoni cartacei: esenti da tassazione e contributi.
  • Fino a 8 euro al giorno per i buoni elettronici: soglia più alta che incentiva l’uso del formato digitale.

Oltre tali importi, la parte eccedente concorre alla formazione del reddito da lavoro e diventa soggetta a tassazione e contribuzione previdenziale.


Buoni pasto in smart working: cosa cambia?

Una conferma importante arriva per chi lavora da remoto: anche nel 2025, i buoni pasto possono essere riconosciuti ai lavoratori in smart working.

Il diritto non è automatico, ma può essere previsto da contratti aziendali, regolamenti interni o accordi collettivi. La condizione essenziale è che il dipendente sia considerato “in servizio”, ovvero non in ferie o in permesso non retribuito.


Novità 2025: tetto massimo alle commissioni

Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore una nuova regola a tutela degli esercizi convenzionati: le commissioni applicate dalle società emettitrici non potranno superare il 5% del valore facciale del buono.

Per i contratti già attivi al 1° gennaio 2025, il nuovo limite si applicherà dal 1° settembre 2025.

Questa misura mira a rendere il sistema più sostenibile per ristoratori, bar e supermercati, storicamente penalizzati da commissioni anche superiori al 10%.


Contabilizzazione e tracciabilità

Le società emettitrici di buoni pasto sono tenute a rispettare criteri precisi di contabilizzazione, secondo quanto previsto dall’OIC 34. I ricavi devono essere rilevati nel momento in cui si verifica il trasferimento sostanziale dei rischi e benefici economici del servizio.

Inoltre, l’adozione di buoni elettronici favorisce la tracciabilità delle operazioni e una gestione più trasparente per datori di lavoro e lavoratori.


Dove possono essere spesi i buoni pasto?

I buoni pasto possono essere utilizzati esclusivamente per l’acquisto di alimenti e bevande, anche da asporto, presso:

  • Bar, ristoranti, tavole calde
  • Mense aziendali
  • Supermercati e negozi alimentari convenzionati

È consentito usare più buoni al giorno, ma non è possibile ricevere resto in contanti o utilizzarli per altri tipi di acquisti.


Conclusioni

Il sistema dei buoni pasto resta un vantaggio concreto sia per il lavoratore sia per l’azienda. Con la normativa 2025, il quadro si fa più equo e moderno, soprattutto grazie alla digitalizzazione e alla regolamentazione dei costi a carico degli esercenti.

Per adottare correttamente i buoni pasto nella tua organizzazione, è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o a un professionista fiscale aggiornato sulla normativa.